Credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo: Cos’è e Come Ottenerlo

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Credito d’Imposta R&S, Innovazione Tecnologica, Design e Ideazione Estetica

Il Credito d’Imposta in R&S consiste in una misura prevista dal Piano Transizione 4.0, con aliquote differenti per diverse categorie di beni, che si pone l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in ricerca, sviluppo ed innovazione tecnologica. In questo articolo spiegheremo cos’è il credito d’imposta per ricerca e sviluppo, a chi è rivolto e quali le spese ammissibili.

Spese ammissibili per il Credito d'Imposta

Cos’è il Credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo

Il Credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo si pone l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, design e ideazione estetica, sostenuti nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022. Così come per la determinazione del credito d’imposta, la determinazione delle spese di ricerca e sviluppo è altrettanto importante per l’accesso a particolari agevolazioni da parte delle startup innovative.

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Cos’è il Credito d’Imposta? Legge di Bilancio 2022 e Piano Transizione 4.0

Il credito d’imposta è un qualsiasi credito che il contribuente (nel nostro caso specifico l’azienda) vanta nei confronti dello Stato. Il credito d’imposta può essere utilizzato per compensare eventuali debiti dell’azienda nei confronti dell’erario, per il pagamento dei tributi e, quando ammesso, se ne può chiedere il rimborso nella dichiarazione dei redditi.
Negli ultimi anni il credito d’imposta sta assumendo un ruolo sempre più decisivo, visto che il Piano Transizione 4.0 presenta tre misure fiscali che si basano su questo strumento:

  • Credito d’imposta per spese in macchinari 4.0;
  • Credito d’imposta per formazione;
  • Credito d’imposta per ricerca & sviluppo.

Il credito d’imposta per ricerca e sviluppo a cui è possibile accedere, è utilizzabile unicamente in compensazione, tramite modello F24, mediante tre quote annuali aventi lo stesso importo, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione.

Piano Transizione 4.0

Il Piano Transizione 4.0, che include diverse misure fiscali relative al credito d’imposta in ricerca e sviluppo con aliquote differenti in base alla categoria d’appartenenza dei beni e nel rispetto dei massimali indicati, rappresenta l’indirizzo di politica industriale dell’Italia, rafforzato dall’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2022.
Il Piano Transizione 4.0 consiste in un’unica misura, con aliquote differenti per diverse categorie di beni, che sostituisce tutte le misure di agevolazione precedenti, tra cui iperammortamento e superammortamento, con il credito di imposta.

A Chi è Rivolto

Il credito d’imposta in ricerca e sviluppo, nei limiti dei massimali indicati, è rivolto a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore Economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Esclusioni

Dalle misure di compensazione previste dal Piano Transizione 4.0 sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

 

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Come Funziona: Attività Ammissibili

Ma quali sono le attività ammissibili al credito d’imposta in R&S? In questo paragrafo faremo chiarezza sulle attività ammissibili, le aliquote differenti per ogni attività e i massimali delle compensazioni del credito d’imposta. Le diverse attività ammissibili sono:

  • Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 20% delle spese agevolabili nel limite massimo di 4 milioni di euro (comma 200 della legge di bilancio 2020).
  • Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 2 milioni di euro, ovvero in misura pari al 15% delle spese agevolabili nel limite massimo di 2 milioni di euro in caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di trasformazione dei processi aziendali secondo i principi dell’economia circolare o del paradigma 4.0 (comma 201 della legge di bilancio 2020).
  • Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (linee, contorni, colori, struttura superficiale, ornamenti,…), il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 2 milioni di euro (comma 202 della legge di bilancio 2020).

I criteri per la corretta applicazione di tali definizioni sono dettati dall’art. 4 del decreto 26 maggio 2020 (pdf) del Ministero dello Sviluppo Economico.

Determinazione delle aliquote per il credito d'imposta in Ricerca e Sviluppo

Spese Ammissibili

Le spese ammissibili per accedere al credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo comprendono:

  • Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale (comma 200 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):
    • spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo;
    • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo;
    • spese per contratti di ricerca extra muros aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;
    • quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale;
    • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;
    • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.

 

  • Attività di innovazione tecnologica (comma 201 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):
    • spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nelle operazioni di innovazione tecnologica svolte internamente all’impresa;
    • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di innovazione tecnologica;
    • spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta
      spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta;
    • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta.

 

  • Attività di design e ideazione estetica (comma 202 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):
    • spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato presso le strutture produttive dell’impresa nello svolgimento delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta;
    • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili utilizzati nelle attività di design e innovazione estetica ammissibili al credito d’imposta, compresa la progettazione e realizzazione dei campionari;
    • spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta;
    • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle altre attività innovative ammissibili al credito d’imposta;
    • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta.

Calcolo del Credito d'Imposta per R&S

Come Ottenere il Credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo

Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

La base di calcolo del credito d’imposta deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili.

Nel rispetto dei massimali indicati, e a condizione della separazione analitica dei progetti e delle spese ammissibili pertinenti alle diverse tipologie di attività, è possibile applicare il beneficio anche per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta.

Modello di Comunicazione

Sul sito del MISE, nella sezione apposita dedicata al credito d’imposta per R&S, è possibile effettuare il download del modello di comunicazione dei dati e delle altre informazioni utili all’applicazione del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, attività di innovazione tecnologica e attività di design e ideazione estetica. Il modello di comunicazione, disponibile accedendo dall’apposito link, dovrà essere firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa e inviato in formato elettronico tramite PEC all’indirizzo cirsid@pec.mise.gov.it.

Documenti Necessari per il Credito d’Imposta in R&S

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione del revisore, rilasciata quindi dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro.

Le imprese, inoltre, sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte in ciascun periodo d’imposta in relazione ai progetti o ai sotto progetti in corso di realizzazione. Tale relazione deve essere predisposta a cura del responsabile aziendale delle attività ammissibili o del responsabile del singolo progetto o sotto progetto e deve essere controfirmata dal rappresentante legale dell’impresa. Per le attività ammissibili commissionate a soggetti terzi, la relazione deve essere redatta e rilasciata all’impresa dal soggetto commissionario che esegue le attività.

 

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Normativa

Di seguito vi segnaliamo tutte le normative utili per approfondire i criteri di assegnazione e i requisiti per accedere al credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo, nei massimali revisti.

FAQ

  • Il Credito d’Imposta è cumulabile con altri strumenti agevolativi?

Il D.L. n. 77/2021 e successivi interventi di prassi hanno escluso, per la realizzazione operativa degli interventi previsti dal PNRR, il ricorso al cumulo degli incentivi estendendo il divieto, oltre che ad altri aiuti concessi dal PNRR, anche agli aiuti derivanti da fonti di finanziamento statali. Le difficoltà maggiori di questo orientamento così restrittivo si profilano proprio per quelle imprese che hanno investito (o previsto di investire) nelle tecnologie 4.0 usufruendo dei crediti d’imposta consentiti. Infatti, secondo le norme, questi aiuti non risulterebbero più cumulabili con altre fonti di finanziamento quali la legge Sabatini, il credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, il credito di imposta “Sisma bonus”, così come ogni altro incentivo a carattere regionali.

  • Come si utilizza il credito d’imposta ricerca e sviluppo?

Il credito d’imposta ricerca e sviluppo non è un bonus, non si tratta quindi di denaro che viene dato alle imprese. L’aliquota di riferimento va applicata in dichiarazione dei redditi, precisamente in quella riguardante il periodo d’imposta in cui si è sostenuto il costo per le attività contemplate dal credito, oltre che nei periodi successivi, finché cessa l’utilizzo.

Si può fruire del credito d’imposta ricerca e sviluppo tramite presentazione del modello F24 in via telematica all’Agenzia delle entrate, il credito si utilizza in compensazione a partire dal periodo d’imposta seguente a quello in cui si sono tenute le spese.

  • Come funziona il credito d’imposta 2022?

Se l’azienda “X” ha speso 540.000 euro per beni che rientrano tra le “spese ammissibili” del bando, allora vuol dire che ottiene un credito d’imposta pari a 162.000 euro (il 30% di 540.000) da utilizzare per scontare vecchi debiti, abbassare le tasse oppure può chiedere un rimborso nella dichiarazione dei redditi.

  • Il credito d’imposta concorre alla formazione del reddito ai fini IRPEF/IRES?

Il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali – introdotto dalla Legge di Bilancio 2020, rivisto e prorogato dalla Legge di Bilancio 2021 – non concorre alla formazione del reddito né ai fini Irpef/Ires né ai fini Irap

  • Quali sono le spese ammissibili dal credito d’imposta ricerca e sviluppo?

Le spese ammissibili dal credito d’imposta per R&S sono:

  • Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale (comma 200 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):
    • spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo
      quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre
    • spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo
    • spese per contratti di ricerca extra muros aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.
    • quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale
    • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta
    • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.
  • Attività di innovazione tecnologica (comma 201 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):
    • spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nelle operazioni di innovazione tecnologica svolte internamente all’impresa
    • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di innovazione tecnologica
    • spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta
    • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta
    • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta.
  • Attività di design e ideazione estetica (comma 202 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):
    • spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato presso le strutture produttive dell’impresa nello svolgimento delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta
    • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili utilizzati nelle attività di design e innovazione estetica ammissibili al credito d’imposta, compresa la progettazione e realizzazione dei campionari
    • spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta
    • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle altre attività innovative ammissibili al credito d’imposta
      spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attivita’ di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta.

 

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