Equity Crowdfunding per Startup e PMI
Quante volte hai sentito parlare della possibilità di sostenere economicamente un progetto di impresa o startup proprio col crowdfunding? Se ne hai sentito parlare è perché è proprio così: il crowdfunding, forma di finanziamento collettivo tramite piattaforme online, permette di finanziare (e quindi di investire, infatti si parla anche di crowdinvesting) anche progetti di impresa o startup con un forte impatto innovativo o grande potenziale di crescita, oltre che progetti di beneficenza e no-profit. Il modello spesso utilizzato da startup e piccole e medie imprese è l’equity crowdfunding: scopriamo cos’è, come funziona e quali sono le principali piattaforme di equity crowdfunding in Italia e i canali a cui affidarsi per iniziare a finanziare la propria impresa.
Cos’è l’Equity Crowdfunding?
L’equity crowdfunding, o equity-based crowdfunding è una delle diverse forme di crowdfunding, ovvero di finanziamento collettivo di startup, progetti di impresa, startup, aziende e progetti immobiliari, effettuato tramite portali o piattaforme online. Secondo questo modello di finanziamento per startup, a fronte di un investimento (anche di somme non ingenti), l’azienda che riceve il capitale cede a ciascun investitore un titolo di partecipazione della società in via di “ricompensa”. In Italia, secondo la normativa vigente, questo riconoscimento corrisponde a quote societarie per campagne di equity crowdfunding laciate da società a responsabilità limitata, e ad azioni per società per azioni.
Definizione
La Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), l’organizzazione che in Italia regolamenta e disciplina i portali di crowdfunding, offre tale definizione di Equity Crowdfunding:
Si parla di “equity-based crowdfunding” quando tramite l’investimento on-line si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società: in tal caso, la “ricompensa” per il finanziamento è rappresentata dal complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa.
Definizione di Equity Crowdfunding dal Sito della Consob
Cosa Significa “Equity” nel Crowdfunding?
Il termine “equity” nel crowdfunding fa riferimento proprio al tipo di “ricompensa” allocata a chi investe nei progetti imprenditoriali o nelle iniziative. Nel modello equity-based è infatti prevista una cessione delle quote societarie a chi immette capitale nella campagna di raccolta fondi lanciata dalla startup o azienda tramite un portale online; ciò significa che l’investitore acquisisce a tutti gli effetti un titolo di partecipazione nella società, comprendente i diritti patrimoniali e amministrativi che derivano da esso.
Come Funziona l’Equity Crowdfunding?
Qual è il funzionamento dell’equity crowdfunding e delle piattaforme su cui viene operato? Come abbiamo visto questo strumento di finanziamento prevede la pubblicazione di una campagna di raccolta fondi su piattaforme e portali specifici, regolamentati da una specifica normativa, da parte si startup e PMI che necessitano di finanziamenti. Una volta raggiunto l’obiettivo della campagna di crowdfunding sulla piattaforma, è prevista la cessione di quote della società agli investitori. La quota media in Italia è del 15%. Trattandosi di quote di società, è chiaro quindi che si tratta di un modello che può essere adottato da startup, pmi e pmi innovative. In sostanza, chi decide di investire nel progetto caricato in piattaforma diventa socio dell’impresa.
Questo modello in Italia è vigilato dalla Consob e le offerte possono essere pubblicate solo su piattaforme gestite da soggetti iscritti in un apposito registro gestito dalla Consob stessa.
Il progetto, che deve ricevere l’investimento sulla piattaforma da parte degli investitori, deve quindi essere un progetto sui cui vale la pena puntare e, quindi, rischiare.
Normativa in Italia: Com’è Disciplinato l’Equity Crowdfunding?
A differenza di molti altri Paesi, in cui i portali di crowdfunding non sono soggetti a regolamentazione specifica ma sono disciplinati da normnative già esistenti, l’Italia è stato il primo Paese in Europa a delineare una normativa specifica applicata all’equity crowdfunding.
Come abbiamo menzionato, l’equity crowdfunding in Italia è normato dal regolamento Consob del 2013, che ha il compito di disciplinare i vari aspetti del modello e creare e supportare un ambiente affidabile per le società e per gli investitori.
La normativa vigente, che ha subito numerose modifiche nel corso degli anni per favorire il sistema delle imprese in Italia, ha permesso a questo modello di diffondersi, e negli ultimi anni si è assistito ad una forte crescita degli investimenti in equity crowdfunding in startup, aziende e piccole imprese, per le quali è notoriamente complessa la raccolta di fondi e finanziamenti.
Per lungo tempo, lo strumento dell’equity crowdfunding è stato limitato a start-up, start-up e pmi innovative e veicoli di investimento specializzati in innovazione, con delle norme specifiche introdotte dal decreto legge n. 179/2012, noto anche come “Decreto crescita bis”: dal 2018, il nuovo regolamento Consob ha aperto lo strumento anche lle PMI tradizionali, che possono così raccogliere fondi online
Tipologie di Crowdfunding: Differenza tra Equity e Reward Crowdfunding
Se ti stai interessando al mondo del crowdfunding avrai di certo sentito parlare anche di Reward Crowdfunding (specie se hai letto il nostro articolo sul crowdfunding per startup). Esiste infatti una sostanziale differenza tra Reward ed Equity Crowdfunding. Se nel secondo, come abbiamo visto, gli investitori vengono ricompensati con una quota della società (un equity, appunto), nel Reward Crowdfunding, invece, gli investitori ricevono una ricompensa (spesso un sostanzioso sconto sul prodotto o servizio che si sta finanziando).
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I Rischi dell’Equity Crowdfunding
Dopo aver definito gli elementi principali di questo innovativo strumento finanziario e delineato le differenze con il reward crowdfunding, analizziamo quali sono i principali rischi e vantaggi nell’utilizzare piattaforme di equity crowdfunding. Partendo dai principali rischi che un’imprenditore potrebbe affrontare qualora decidesse di utilizzare strumenti di equity crowdfunding, ne possiamo individuare tre:
- Complicazioni nell’individuare l’investitore professionale che sottoscriva almeno il 5% del totale della campagna di crowdfunding. A tal proposito, il regolamento della Consob è chiaro, affinchè la campagna sia valida e possa chiudersi con successo, è necessario che almeno il 5% della campagna sia sottoscritto da un investitore professionale. In caso contrario, pur avendo raggiunto la somma necessaria l’imprenditore non riceverebbe la somma raccolta per finanziare il proprio progetto, ma verrebbe restituita agli investitori;
- Insorgenza di problemi organizzativi e di governance dovuti all’ingresso di nuovi soci. Gli investitori che decidono di apportare risorse finanziarie al sostegno del progetto mediante la campagna di crowdfunding diventano dei veri e propri soci con cui l’impresa dovrà periodicamente comunicare. Questo richiede un notevole sforzo da parte dei soci fondatori nel riorganizzare e gestire il processo governativo, soprattutto in occasione della partecipazione alle assemblee e nella determinazioni delle decisioni societarie;
- Gestione della comunicazione. Uno degli svantaggi principali di questo strumento finanziario risiede nel dover aver a che fare con un gran numero di investitori che diventeranno soci. A tal proposito, la legge prevede che non solo debbano ricevere il bilancio della società su base annuale, ma che debbano essere informati su una serie di avvenimenti che riguardano la società stessa. Il gestire una tale mole di informazioni da condividere per un gran numero di soci rappresenta sicuramente una grande sfida per i soci fondatori.
I Vantaggi dell’Equity Crowdfunding
Dopo aver parlato delle possibili sfide che dovranno affrontare gli imprenditori che decidono di affidarsi all’equity crowdfunding, trattiamo i vantaggi derivanti dall’utilizzo di questo particolare strumento finanziario. I principali vantaggi li possiamo riassumere in 4 punti chiave:
- La possibile trasformazione degli investitori in soggetti di vendita indiretta. L’investitore che ha deciso di apportare risorse finanziarie al progetto, credendo fermamente nella sua valenza, sarà tra i più attivi promotori dei suoi prodotti e servizi verso il proprio network;
- La campagna di equity crowdfunding rappresenta un valido canale per reperire liquidità. Questo rappresenta un ottimo vantaggio se consideriamo la difficoltà da parte delle PMI e delle startup nel reperire presso gli istituti bancari la liquidità necessaria;
- Possibilità di offrire unicamente diritti patrimoniali agli investitori. Nella maggior parte dei casi l’investitore che partecipa alla campagna di equity crowdfunding acquisisce diritti patrimoniali e amministrativi che gli consentono di partecipare attivamente alle assemblee dei soci e al processo decisionale in misura relativa all’importo conferito. Non è pertanto da escludere la comparsa, per un qualsiasi motivo, di astio tra i vecchi e i nuovi fondatori. Per ovviare a questo possibile problema, l’imprenditore ha la possibilità di emettere due differenti tipi di quote che godono di diversi diritti. In questo modo, l’imprenditore avrà la possibilità di interfacciarsi con molti meno soci rispetto al totale;
- Condurre un’unica trattativa per la raccolta di capitale con una moltitudine di soggetti. L’equity crowdfunding permette infatti di presentare un singolo progetto con un’offerta valida per chiunque voglia investire nell’impresa. Spetterà al singolo investitore decidere se accettare o meno la proposta che avrà le stesse condizioni per tutti.
Tutela dell’Investitore
In molti si chiedono se vi è una tutela da parte della legge nei confronti dell’investitore in equity crowdfunding. Per fortuna l’Italia è stato uno dei primi paesi Europei ad aver definito delle norme specifiche sull’equity crowdfunding e a tutela dell’investitore. La normativa facente parte del regolamento della Consob (18592/2013) divide la tutela degli investitori in due macro aree:
- tutele degli investitori nei rapporti con la società e con i founder;
- tutele degli investitori nei rapporti con il portale che gestisce la raccolta.
Per quanto concerne la tutela nei rapporti con la società e i founder esiste una clausola, presente per obbligo, che consente all’investitore socio di minoranza di vendere le proprie azioni alle stesse condizioni del socio di maggioranza in caso di trasferimento della società. Invece, per quanto riguarda la tutela nei rapporti con la piattaforma di raccolta è importante specificare che quest’ultimi sono soggetti al controllo della Consob e che devono avere determinati requisiti previsti dal regolamento. Una volta effettuati i dovuti controlli la Consob autorizza la piattaforma a iscriversi in un elenco che è pubblico, e che quindi permette a qualunque investitore di fare dei controlli mirati. Inoltre, è previsto il diritto di Revoca dell’investimento il quale presuppone la sopravvenuta di nuove condizioni non dichiarate sul portale o comunque l’emersione di errori materiali rispetto alla documentazione caricata sul portale.
Piattaforme di Equity Crowdfunding in Italia
In Italia, come detto sopra, questo modello è regolato dalla Consob e, quindi, anche le piattaforme devono essere iscritte a un apposito registro. Ecco le più importanti piattaforme di equity crowdfunding in Italia.
CrowdFundMe
CrowdFundMe è la prima piattaforma di equity crowdfunding in Italia per numero di investitori e prima del settore a essere quotata in Borsa; su questa piattaforma, tramite il regime alternativo di intestazione quote, è possibile scambiare quote senza intervento del notaio o del commercialista.
Mamacrowd
Mamacrowd è la piattaforma con primato nel settore quanto a capitale raccolto e numero di campagne chiuse con successo. È una delle piattaforme più attente alla green economy e che propone progetti con impatto positivo sull’ambiente.
Walliance
Walliance è la prima piattaforma in Italia di equity crowdfunding nell’immobiliare. Nasce infatti per agevolare il finanziamento di progetti immobiliari e Real Estate. L’utente può scegliere online il progetto immobiliare investire anche cifre non esorbitanti.
StarsUp
StarsUp è stata la prima piattaforma in Italia autorizzata da Consob per la raccolta online di capitale di rischio da parte di startup innovative. Con StarsUp molti progetti di start up innovative hanno raggiunto il successo.
200Crowd
200Crowd è la piattaforma di riferimento nel fintech, ma che ha finanziato anche campagne per prodotti high-tech. Le campagne sono di tipo “all-or-nothing”. In caso di insuccesso della campagna, gli importi vengono restituiti agli investitori.
WeAreStarting
WeAreStarting è una piattaforma italiana di equity crowdfunding che si prefigge l’obiettivo di collegare gli investitori, che intendono supportare economicamente le migliori startup e PMI italiane, con gli imprenditori che vogliono far crescere il proprio business.
Concrete Investing
Concrete Investing è una piattaforma di equity crowdfunding autorizzata dalla Consob e specializzata nell’equity crowdfunding immobiliare. Permette infatti di valutare ed investire in progetti e operazioni immobiliari selezionate e affidabili.
BacktoWork
Backtowork è una delle principali piattaforma di equity crowdfunding in Italia, partecipata da Intesa San Paolo, che favorisce l’investimento in startup, pmi e progetti real estate da parte di investitori privati e professionali.
Doorway
Doorway è una piattaforma fondata da quattro business angels: Antonella Grassigli, Federica Lolli, Marco Michelini e Donato Montanari. La loro mission è quella di portare online il processo di investimento in startup e PMI ad alta scalabilità e di creare un private market offline di investimenti già nel portafoglio dell’investitore.
Next Equity Crowdfunding Marche
Next Equity Crowdfunding Marche è stata la prima piattaforma di equity crowdfunding nelle Marche, nata grazie a un accordo con l’Università di Camerino per aiutare le idee innovative nate dentro e fuori l’ateneo.
NEstMoney
NEstMoney è la piattaforma di equity crowdfunding che nasce in Veneto e che può contare su un solido network al servizio di progetti di PMI e Startup Innovative.
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Casi di Successo di Equity Crowdfunding in Italia
Come avrai riscontrato (caro lettore temerario che ha letto l’articolo fin qui), ci sono diverse piattaforme di crowdfunding che le start up e le pmi possono tenere in considerazione: dipende, ovviamente, da tipo di progetto e da una serie di altri fattori di cui tener conto grazie al supporto di consulenti esperti.
Vediamo alcune idee che hanno avuto successo nel nostro Paese grazie a questo modello di finanziamento.
MyCookingBox
MyCookingBox, piattaforma MamaCrowd. Startup di meal delivery che seleziona i migliori ingredienti Made in Italy già dosati e accompagnati dalle ricette più adatte, ha raccolto 533mila euro (267% di overfunding).
CleanBnB
CleanBnB, piattaforma CrowdFundMe. Startup che opera nel settore degli affitti brevi; nel complesso, ha ottenuto – alla seconda tornata sulla piattaforma – circa 500.000 euro da 200 investitori in soli 30 giorni.
E-motion
E-motion, piattaforma MamaCrowd. Portale di servizi integrati per la gestione delle spedizioni e del post-vendita delle aziende che vendono on-line; ha superato i 330mila euro, con il 112% di overfunding.
Glass 2 Power
Glass 2 Power, piattaforma CrowdFundMe. Progetto che produce pannelli fotovoltaici trasparenti e ad alta efficienza energetica, in grado di integrarsi nelle architetture degli edifici moderni.
Questi pochi esempi dimostrano come sia possibile finanziare progetti brillanti con l’equity crowdfunding, scegliendo la piattaforma adatta alla propria idea e con modelli di business efficaci.
Visitando i siti delle piattaforme di equity crowdfunding è possibile farsi un’idea dei progetti attivi e finanziati tramite questo modello e comprendere quale sia la scelta giusta per sé. Se ciò non dovesse bastare, sappi che ci sono consulenti esperti pronti ad aiutarti!
Libri sull’Equity Crowdfunfding
Per ulteriori informazioni potete consultare la pagina dedicata all’equity crowdfunding sul sito della Consob e approfondire l’argomento con uno dei tanti libri che esplorano il modello finanziario dedicato a startup e PMI. Qui un elenco dei migliori libri sul crowdfunding per startup e imprese:
- Crowdfunding e personal fundraising: la nuova frontiera del dono. Analisi, spunti e strumenti per pianificare una solida campagna di crowdfunding e personal fundraising – Valeria Vitali
- Crowdfunding: la via collaborativa all’imprenditorialità
- Guida Al Crowdfunding: Tutto quello che devi sapere – Giuseppe Spampinato
- Crowdfunding. Dai sogni ai soldi: Come finanziare i tuoi progetti evitando le banche – Alberto Giusti